12° Salita Macchia-Monte Sant'Angelo, 04.05.1986

12° Salita Macchia-Monte Sant'Angelo, 03.05.1986 – Edizione interrotta

Sono trascorsi tre anni da quel maggio dell’83 dove si stabilì il record della gara. Quest’anno la partenza avvenne da Foggia, dove si svolsero le prove.

Decisione sofferta ma responsabile e doverosa verso un pilota che ricorderemo per sempre e che tutt’oggi è meta di appassionati del settore.

Un lutto colpì il mondo delle corse su strada. A perdere la vita mentre era in gara fu Paolo Gargano.  La gara fu poi ripetuta tre mesi dopo, ad agosto.

Ma veniamo ai fatti.

Gara in corso. Arriva il turno di Paolo Gargano, che parte con la sua LOLA Toleman rossa, auto potente con un motore che ruggiva, un mostro di pura meccanica portato al limite di giri da un pilota che quel tracciato lo conosceva come le sue tasche. La sorte purtroppo ha voluto giocare un terribile scherzo. A circa metà tracciato quel ruggito, suono per gli amanti dei motori a quattro ruote,si interrompe. Motore rotto? Un testa coda e motore spento? Avrà battuto? I minuti passano e le notizie non arrivano. Sul posto non si vede la LOLA Toleman e neanche Paolo Gargano. Che sarà successo? Si pensa al peggio, almeno per l’auto e si decide di scendere giù nella scarpata.Scendendo la situazione divenne sempre più chiara, trovando poi l’auto e il pilota. Oddio… la tragedia! Paolo Gargano era esanime. Non sapremo mai se fu un errore umano o un guasto meccanico. L’unica certezza era la fine di una vita e purtroppo l’inizio di un mito, già essendolo. La dinamica di quel tragico incidente fu che al tornante n°10 Gargano uscì di strada passando sotto il guardrail e finendo la corsa nella scarpata sottostante. Lì finì la sua gara e oggi lì tutti lo ricordano con una stele.

La dodicesima edizione doveva essere lo gara di apertura del CAM e il terzo appuntamento della Coppa CSAI. Purtroppo, il luttuoso incidente di Paolo Gargano ne rese impossibile lo svolgimento. La vettura di Gargano fu la penultima a prendere il via, seguita dalla S. N. di Giorgio Tommaso. Tutti i piloti riuscirono a terminare le prove prima che la gara venisse sospesa.

Nessuna classifica, solo rabbia e pianti e tempi provvisori delle prove, dai quali si son potuti ricavare indicazioni sulle prestazioni di piloti e auto. Nel Gruppo 6 fu interessante la presenza di Nesti che non ha intimorito quella di Claudio Calella che, nella prima sessione, è stato perfino davanti a Mauro, per poi trovarsi ad un secondo del campione europeo. Da indiscrezioni di chi ha partecipato alla gara, entrambi non hanno spinto al massimo, visto che il tempo di Calella nell'85 era di 5'09"81, ma lasciavano presupporre una gara sul filo dei centesimi. Buona fu anche la prestazione di Carlo Scola che si è inserito alla terza piazza, precedendo Tambone, Cassiba e il padre Domenico. Chi invece ha "tirato" è stato Germano Nataloni che, con la 037 scese di quasi 6“ dal suo stesso tempo ottenuto nell'85. Assente nel Gruppo B fu Gigi Tommasi che era in gara con uno sport 2000 con motore Renault turbo ma, che per problemi alla trasmissione non si espresse al massimo. Invece nel Gruppo 1600 il migliore fu Leotta, precedendo Iovine e Loffredo che ritardò l’arrivo per problemi meccanici.

Nel gruppo A, l’assente fu Jacoangeli, mentre il mi­glior tempo fu ottenuto da Zarpellon con una BMW 323, seguito dal bravo Matteo Coccia che con la Talbot TI 1600 tenne testa alle più potenti 2000.

Nella classifica assoluta del Gruppo N vi fu grossa battaglia. Su tutti la spuntò la R5 turbo di Azzarone a 10" sotto il tempo di Parisi ottenuto nel 1985. Presente fu anche il sici­liano Franco Caruso che ottenne il secondo posto con un ottimo tempo. Terzo si classificò Batacchi precedendo Santomato, alla sua prima gara alla guida di una Renault. Pur registrando tempi favolosi, tutti rimasero sotto il re­cord, a dimostrazione che non si sono corto risparmiati.

Per l’assoluto di gruppo niente da fare per le 2500, con Casciota a 30" e Arago­na impedito da noie meccaniche e che lo avrebbero comunque costretto a disertare la gara. Sotto record anche Di Benedetto, con la Golf Gti 1600, precedendo Oronzo Pezzolla che per l'occasione era al volante di una Y10 turbo dimostratosi molto competitiva.

I piloti delle vetture Sport, dopo over effettuato il primo turno, ritornarono alla partenza dove fecero eseguire le dovuto regolazioni allo vetture, primo di effettuare la seconda prova.

Paolo Gargano, mentre, aveva deciso di rifare i rapporti al cambio, reputati troppo lunghi. L’operazione non richiese molto tempo ma lo poche vetture iscritte terminarono le prove prima del previsto, costringendo Paolo ad un leggero ritardo all'allineamento. Doveva essere il primo della classe 2000 a prendere il via, ma si trovava in coda, ed era un po' contrariato, anche per il piccolo "ingorgo" venutosi a creare.

Alle ore 10:52, in piena serenità, Paolo Gargano prese il via per la sua seconda prova; doveva provare la soluzione ai rapporti del cambio per affinare qualcosa, ma non certo di controllare la strada giacché la conosceva a memoria e anche il 10° tornante, a lui fatale.

Dopo di lui Giorgio Tommaso, con la sua nuova Sport Nazionale, chiuse le prove, ricordando che «Al passaggio dal 10° tornante, vidi le bandiere gialle. Rallentai pensando ad olio sulla strada, ma senza accorgermi dell’incidente. La vettura di Gargano, infatti, non era visibile dalla strada, solo il guardrail divelto poteva far pensare ad un incidente. Il commissario di percorso (un medico) intanto era già accorso sul luogo dell'impatto, constatando il decesso del pilota, e prontamente comunicarlo alla direzione di gara. Tra i primi ad apprendere la tragica notizia, furono coloro che si trovavano alla partenza, tra questi Gigi Tommasi, che non aveva effettuato il secondo turno di prove, e Paolo Bassi, che attendeva di partire per la gara riservata allo vetture del vecchi gruppi.Entrambi i piloti molto amici di Paolo. E inutile descrivere lo sgomento e l'incredulità di questi, che tra l’altro ebbero l'ingrato compito di informare il figlio Mauro e il meccanico di Gargano, che come di routine, attendevano la fine dello prova nel van. Paolo Gargano, oltre che dai suoi più intimi amici, era stimato ed amato sia tra i piloti che tra gli appassionati delle cronoscalate. Forse il miglior tributo a Paolo sarebbe stato comunque quello di correrla quella dodicesima edizione, ma lo sgomento e il dolore prevalse su tutti. Era evidente che tutti non eravamo nello stato d'animo di disputare la gara».  

Un altro pilota lo ricorda durante le fasi salienti delle prove. È Calella che nella prima manche stabilì il miglior tempo, abbassando il suo record, ma non fu registrato. Con ciò, vogliamo ricordare altri protagonisti che hanno solcato le nostre strade con i loro bolidi, tempi  impossibile da trascrivere, scusandoci.

Triste vicenda quella di questa edizione non disputata. Una stele ricorda Paolo Gargano lì dove perse la vita, al quel 10° tornante sulla SP55, oggi meta di appassionati, amici, visibile mentre si sale per raggiungere Monte Sant’Angelo. Tuttavia la dodicesima edizione si svolse, tre mesi dopo, ad agosto. Seguiteci nell’ultima avvincente cronoscalata, con il tributo a tutti i piloti.


 Si ringrazia il Sig. Giovanni Di Bari per la documentazione storica. 

Elenco dei concorrenti della 12° Salita Macchia-Monte Sant'Angelo, 04.05.1986 (clicca qui).


Prima prova della 12° Salita Macchia-Monte Sant'Angelo, 04.05.1986.  (Classifica Generale 1986).


Vogliamo ricordare altri protagonisti che hanno solcato le nostre strade con i loro bolidi e che era impossibile da trascrivere tutti i loro tempi: Claudio Calella, Gigi Tommasi­, Roberto Di Giuseppe, Rocco Di Renzo, Marcello De Vivo, ­Teodoro Peruggini­, Pierino Tagliente­, Graziano Pantaleoni­, Gino De Salvia­, Giorgio Furlanetto, ”Kabibo”­ Angelo Marino,  “Bazooka”­ Rocco Maruotti­, Matteo Coccia­, Pietro Azzarone, Franco La Torre­, Donato Taronna­, Luigi Mazzone, ­Carlo Mafrolla­, Matteo Azzarone­, Giovanni Di Bari,­ Antonio Romano­, Saverio Di Benedetto­, Maurizio Jacoangeli­, Paolo  Cantelli, Ettore  Semeraro, Gennaro Di Tonno, ­Vittorio Carotenuto, Girolamo Caci, ­Fabio Alberici­, Emilio Giammiro ”Sassa Roll Bar”­, Luigi Perchinunno,­ Michele Zambeti­, Raffaele La Torre, Franco Laganà­, Mario Caso­, Oronzo Pezzolla, ­Massimino Ancona­, Rocco Aragona­, Michele Totaro­, Antonio Ritacca­, Alfonso Garofalo­, Giovanni Pipolo, ­Vincenzo Guerrieri­, Giuseppe Piccoli­, Matteo Aquilano, ­Cosimo Nisi­, Andrea Cuomo­, Mimi Simone, ­Maurino De Simone­,  Graziano Pantaleoni­, Duilio Comperchio, ­Bruno Ottomano­, Giuseppe De Giuseppe­, Claudio Olenciuc­,  Pavolo Rignanese­, Giovanni Trodella­, Vito Antonio Caporale… e tanti altri ancora ai quali chiedo venia.

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